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L'uso legittimo delle armi e degli altri mezzi di coazione fisica costituisce, per ogni appartenente alle Forze dell'Ordine, un argomento fondamentale del suo bagaglio professionale, che questa monografia, prodotta da un poliziotto osservando la materia proprio dalla prospettiva di chi veste un'uniforme, permette di approfondire, affrontando un settore normativo di immediato e delicato riscontro pratico, con il quale ogni operatore di Polizia deve inevitabilmente e quotidianamente confrontarsi nel proprio lavoro. Lo scopo dell'opera è quello di offrire una visione il più possibile obiettiva e completa della scriminante delineata dall'art. 53 del Codice Penale, caratterizzata dall'impraticabilità per l'operatore del "commodus discessus", concesso invece al privato cittadino per la legittima difesa, nonché spesso da indicazioni imprecise, se non contraddittorie, anche a causa dell'intrinseca complessità dell'argomento, mirando invece ad una sua ricostruzione complessiva che sia il più possibile rassicurante per qualsiasi appartenente alla Polizia di Stato o alle altre Forze istituzionali di Polizia. Il raffronto con una consistente giurisprudenza in materia, anche con quelle sentenze più "scomode" per un operatore di Polizia, l'approfondimento del profilo della "proporzionalità" nell'uso delle armi, uniti ai contributi forniti dalla medaglia d'oro olimpica di judo Giulia Quintavalle, appartenente alla Guardia di Finanza, nonché dal Brigadiere dell'Arma dei Carabinieri Giuseppe Giangrande, insignito della Medaglia d'oro al Valor civile a seguito del suo grave ferimento in servizio, rendono comunque la lettura di questo testo ricca di spunti di interesse per qualsiasi figura professionale che operi nel mondo del diritto. Prefazione di felice Romano. Presentazione di Alessio Cesareo.